martedì 4 giugno 2013

"La disabilità non è da medicalizzare, ma da affrontare soprattutto da un punto di vista sociale".

Napoli, esperti a confronto sulle linee guida per l'inclusione

Se ne parla nel capoluogo campano il 5 e 6 giugno con sociologi, medici, giuristi ed esponenti del terzo settore. Corbisiero (Uni. Federico II): "La disabilità non è da medicalizzare, ma da affrontare soprattutto da un punto di vista sociale"

 
NAPOLI - Il vero problema della disabilità non è la menomazione, sono le barriere del contesto sociale e ambientale in cui si trova a vivere la persona disabile. È a partire da questo approccio che si svolge a Napoli una due giorni interamente dedicata alla sociologia della disabilità. Nel corso del convegno internazionale "Per una disabilità sostenibile. Barriere, diritti, genere e vita indipendente" che si terrà mercoledì 5 e giovedì 6 giugno dalle 9.00 alle 13.00 (i workshop tematici dalle 14,30 alle 18,30) presso il Dipartimento della facoltà di Giurisprudenza a Palazzo Pecoraro-Albani, via Porta di Massa 32, si avvicenderanno non solo sociologi, ma anche medici, giuristi, esponenti del terzo settore. ''Perché - spiega Fabio Corbisiero, del Dipartimento di Scienze Sociali dell'università di Napoli Federico II, che ha fortemente voluto questo incontro - è necessario adottare un approccio multidisciplinare, capovolgere il modello teorico della disabilità, una questione non solo da medicalizzare, ma da affrontare soprattutto da un punto di vista sociale".
Il modello "bio-psico-sociale" si sviluppa negli anni '80 negli Stati Uniti, quando si passa dal concetto di "handicap" - inteso come svantaggio (sociale) dell'individuo - a quello di "disabilità" attraverso un approccio capace di valutare la funzionalità della persona invece che stigmatizzarne la menomazione, valorizzando le iniziative promosse dalle organizzazioni della società civile e investendo lo Stato del compito di tutelare le capacità dell'individuo, promuovere le sue relazioni sociali, nonché l'autonomia in ogni campo della vita sociale. "Si tratta di un modello - spiega il professore - che non si sostituisce, ma si affianca a quello medico. Uno degli obiettivi del convegno è quello di far interagire le varie scienze sociali, umane e della vita, al fine di integrare diversi approcci teorici ed elaborare insieme delle linee guida per l'inclusione sociale e la sostenibilità della disabilità".
Solo partendo da modelli teorici diversi si possono progettare politiche sociali diverse. Come è successo negli Stati dell'UE, che hanno avviato politiche di inclusione e integrazione sociale per migliorare le condizioni di vita dei cittadini disabili e creare gradualmente crescenti opportunità per l'inserimento lavorativo, economico e sociale, garantendo loro il godimento e l'esercizio di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali, sulla base dell'uguaglianza di tutte le persone. L'Italia rimane agli ultimi posti tra i Paesi europei per risorse destinate alla tutela e all'inclusione sociale delle persone con disabilità, soprattutto quando ad essere disabili sono donne, anziani o persone LGBT. Nell'anno europeo dei diritti di cittadinanza, guardare all'inclusione sociale delle persone con disabilità - uomini o donne che siano - è un compito che coinvolge tutta la comunità scientifica.
All'iniziativa, promossa dal Dipartimento di Scienze Sociali dell'università di Napoli Federico II, con la collaborazione del Centro di Ateneo "Sinapsi" e il comune di Napoli, l'Associazione Italiana di Sociologia (AIS), la Fondazione Idis/Città della Scienza, Napoli Sociale, Arcigay Napoli, parteciperanno esperti internazionali del calibro di Tom Shakespeare dell'Università dell'Est Anglia (la cui lectio magistralis è prevista domani, mercoledì 5 giugno, alle 10.20). Alla prima giornata interverranno per i saluti: Massimo Marrelli, rettore dell'università di Napoli Federico II; Lucio De Giovanni, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell'università di Napoli Federico II; Enrica Amaturo, direttore del Dipartimento di Scienze Sociali dell'università di Napoli Federico II; Luigi de Magistris, sindaco di Napoli. Parteciperanno, tra gli altri, Fabio Ferucci, del Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione dell'università del Molise; Ignazia Bartholini, del Dipartimento di Beni Culturali dell'università di Palermo. La seconda giornata sarà, invece, improntata più alle testimonianze delle esperienze di inserimento lavorativo e sociale dei disabili. Interverranno, tra gli altri: Franco Deriu, dell'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (Isfol); Mario Conclave, di Italia Lavoro; Silvia Stefanovichj, della Cisl; Giampiero Griffo, referente di Disabled People's International (PDI), Patrizia Di Monte, dell'Agenzia per il lavoro e l'istruzione (Arlas); Ciro Tarantino, Ufficio per l'inclusione sociale delle persone con disabilità del comune di Napoli. (mn)
(4 giugno 2013) 

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