Dal governo via libera definitivo al Programma d'azione biennale
Nella seduta conclusasi con un nulla di fatto sul rinvio
dell'aumento dell'Iva è stato adottato il piano biennale con le linee di
intervento per garantire i diritti delle persone disabili. Nessun
finanziamento: "Impegni meramente programmatici"
ROMA - Il Consiglio dei ministri di venerdì 27 settembre 2013 ha
adottato il "Programma di azione biennale per la promozione dei diritti e
l'integrazione delle persone con disabilità", presentato dal ministro
del Welfare Giovannini. E' il testo, redatto dall'Osservatorio nazionale
sulla condizione delle persone con disabilità, su cui è stata
incentrata la Conferenza nazionale sulla disabilità andata in scena a
Bologna il 12 e 13 luglio scorsi e sul quale anche la Conferenza
unificata, dieci giorni dopo, aveva dato parere favorevole.
Il Programma biennale di azione non rappresenta altro che l'insieme
delle linee di intervento che dovrebbero essere messe in pratica nei
prossimi due anni per migliorare la vita delle persone con disabilità e
garantire pienamente i loro diritti. Una cinquantina di pagine in cui,
sulla scorta del dettato della Convenzione Onu sui diritti delle persone
con disabilità vengono affrontati sette grandi questioni: si parla
della revisione del sistema di accesso, riconoscimento della
certificazione della condizione di disabilità e modello di intervento
socio-sanitario; di lavoro e occupazione; di politiche, servizi e
modelli organizzativi per la vita indipendente e l'inclusione nella
società; di promozione e attuazione dei principi di accessibilità e
mobilità; dei processi formativi ed inclusione scolastica; di salute,
diritto alla vita, abilitazione e riabilitazione; e infine di
cooperazione internazionale.
A tutti questi impegni, che il governo italiano con la decisione di ieri
sera ha inteso adottare ufficialmente, "è da riconoscere carattere
meramente programmatico": vengono enunciati degli impegni, ma questo non
porta automaticamente con sé le risorse finanziarie necessarie perché
tali obiettivi vengano realmente e effettivamente perseguiti. La
relazione illustrativa arrivata in Consiglio dei ministri sottolinea che
le azioni richiamate nel documento, "da attuarsi nell'ambito della
legislazione vigente, risultano finanziabili nei limiti degli
stanziamenti previsti, mentre gli impegni assunti alla presentazione
alle Camere di nuovi provvedimenti legislativi saranno condizionati al
rispetto della disciplina ordinaria in tema di programmazione
finanziaria". "A tali impegni - si precisa - è, quindi, da riconoscere
carattere meramente programmatico, in quanto la sede nella quale saranno
ponderate le diverse esigenze di settore è la Decisione di finanza
pubblica, sulla base della quale verrà definito il disegno di legge di
stabilità".
(28 settembre 2013)
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