Presso la Segreteria Aniep di Piazza Cassini n. 12 avrà inizio in modo ufficiale una raccolta di firme da trasmettere al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al Presidente del Consiglio Enrico Letta ed al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini per i diritti civili e sociali dei portatori di handicap.
Da domani, martedì 5 novembre 2013, presso la Segreteria
Aniep (Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti
Civili e Sociali dei Portatori di Handicap Sezione Provinciale di
Imperia) di piazza Cassini n. 12 a Sanremo, avrà inizio in modo
ufficiale una raccolta di firme da trasmettere al Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, al Presidente del Consiglio Enrico Letta
ed al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico
Giovannini per i diritti civili e sociali dei portatori di handicap.
"In queste settimane - spiega Isabella Podda, rappresentante legale
Comitato Direttivo - con le prime persone che stanno per andare in
pensione utilizzando le regole della famosa riforma “Fornero” approvata
dal governo Monti, sta emergendo in tutta la sua drammaticità un grave
problema che riguarda tutte le persone che usufruiscono dei permessi
lavorativi previsti dalle legge n. 104 del 1992 per assistere i propri
familiari con disabilità grave".
La riforma Fornero, infatti, per effetto dell’art. 24 della legge n.
214/2012 e per effetto dell’art. 14 della legge n. 14/2012, prevede che
per andare in pensione prima del raggiungimento per requisito di età
anagrafica occorranno 42 anni e 2 mesi di contribuzione per gli uomini e
41 anni e 2 mesi di contributi versati per le donne.
Fin qui, nulla di strano e nulla di nuovo: la novità deleteria ed
allucinante della legge Fornero sta nel fatto che nel contaggio di
questi 41 o 42 anni verranno contati soltanto i giorni effettivamente
lavorativi, e non quelli coperti da contributi figurativi, fatta
eccezione per infortuni, malattie, servizio di leva e maternità
obbligatoria.
Non varranno, dunque, nel computo totale degli anni i giorni di
assenza goduti per effetto della legge n. 104 del 1992 per assistere i
propri familiari affetti da gravi disabilità. Non varranno i permessi
lavorativi ex legge 104 (i famosi “tre giorni” al mese) e non varranno
neppure i congedi straordinari di due anni.
È aberrante - prosegue Podda - e lo è ancora di più se pensiamo che
era stato promesso, da parte dei governi precedenti, a tutti i
lavoratori che assistono familiari con gravi disabilità e godono dei
benefici della legge 104 di potere andare in pensione cinque anni prima
degli altri.
Invece, al posto di andare in pensione cinque anni prima, tutte
queste persone si troveranno costrette, per effetto di questa scellerata
manovra del governo Monti, a lavorare più degli altri!!
È stato stimato, infatti, che un lavoratore sessantenne che
usufruisce da vent’anni dei permessi lavorativi di cui alla legge 104
per assistere un familiare gravemente disabile dovrà lavorare, per
raggiungere i famosi 41 o 42 anni, due anni più degli altri!
Urge, dunque, come sottolineavamo già tempo fa in uno dei nostri
precedenti comunicati, rimboccarsi le maniche per difendere i nostri
diritti, specialmente i diritti acquisiti, che abbiamo ottenuto con
tanti decenni di lotte e di battaglie a tutti i livelli.
È opportuno ricordare che che la nascita della legge 104 e le
successive modifiche, tra cui quelle approvate nel 2000 dal Parlamento
nel corso della XIII legislatura, si devono in modo particolare
all’azione forte della nostra Associazione, che fin dalla sua fondazione
si è battuta, spesso sputando sangue, ai massimi livelli per
riconoscere ai lavoratori disabili e/o parenti di disabili gravi questi
importanti diritti.
L’azione e l’esempio del prof. Giancarlo Selleri, storico fondatore e
Presidente Nazionale dell’ANIEP e giurista di fama internazionale, sono
ancora nella memoria collettiva e ci spingono a dare il massimo per
fare sì che questa barbarie originata dalla riforma “Fornero” venga
quanto prima corretta con un opportuno e tempestivo intervento normativo
da parte del legislatore.
Si tratta di una battaglia di civiltà, che dovrebbe interessare non
solo i cittadini disabili ed i loro parenti, ma tutti gli Italiani, in
quanto questa inopportuna riforma rischia di andare a colpire, se non vi
si porrà presto rimedio, anche coloro che si assentano dal lavoro per
donare il sangue, per motivi di studio, per motivi di lutto, per
usufruire di permessi per motivi di familiari, o ancora per esercitare
il diritto allo sciopero.
Tutto questo, a nostro avviso, è agghiacciante e deve quanto prima
essere rivisto e corretto onde evitare il disfacimento di una parte
consistente dello stato sociale. Nella nebbia… in attesa del sole: con
questo slogan, pochi giorni fa, abbiamo tenuto la nostra Assemblea
Pubblica a Sanremo. Dobbiamo, purtroppo, constatare che mai come in
questo momento la nebbia, per quanto riguarda i diritti dei disabili e
dei loro familiari, è stata così fitta!
Invitiamo tutti quanti avessero interesse a venire presso i nostri
Uffici di Piazza Cassini n. 12 a Sanremo (aperti da lunedì a venerdì
dalle ore 9.30 alle ore 12.00) per informazioni e chiarimenti in materia
e per aderire alla raccolta di firme".
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