Tania Bocchino .
Vita Indipendente è un
progetto innovativo e rappresenta un valido modello di welfare. Grazie
ad esso, le persone con gravi disabilità possono vivere a casa propria,
scegliendo personalmente i propri assistenti personali. Il Piemonte è
stato la prima Regione ad attivare progetti di Vita Indipendente
in un momento storico in cui diverse altre regioni non contemplavano
l’utilizzo delle proprie risorse economiche per l’attivazione di
progetti simili.
Tuttavia anche in Piemonte, a causa
delle opprimenti difficoltà economiche dovute agli ingenti tagli
finanziari alle politiche sociali, molti comuni hanno deciso di
decurtare i finanziamenti per l’assistenza autogestita, mettendo a
repentaglio la vita di numerose persone non autosufficienti, che fino a
oggi hanno beneficiato di progetti ben avviati. Persone alle quali non
restava che la reclusione in strutture di accoglienza: è
stata questa, purtroppo, l’unica risposta che lo Stato e le
organizzazioni caritatevoli, per molto tempo, hanno dato alle necessità
assistenziali delle persone disabili. Una risposta inaccettabile per un
giovane costretto a vivere in un istituto, rinunciando alle proprie
ambizioni. Quale persona accetterebbe una condizione di vita tanto
restrittiva e ingiusta?
Sovente la gente si meraviglia che io
viva da sola. Si stupisce che io esca a far la spesa, che tenga in
ordine la casa, che faccia il bucato, che cucini per i miei amici, pur
riuscendo a muovermi pochissimo in autonomia. Tuttavia la mia vita,
ai miei occhi, è una vita del tutto normale: faccio quello che fa la
maggior parte delle persone una volta divenute adulte. Certo, lo faccio
usando le braccia e le gambe dei miei assistenti, ma perché è il solo
modo in cui mi riesce di farlo. Non è eccezionale ciò che faccio. È
eccezionale il fatto che qualcuno lo ritenga eccezionale. In una società
civile il dispotismo della natura, i suoi grossolani errori che
penalizzano l’esistenza di un individuo, dovrebbero essere superati
senza alcuna meraviglia, né fatica.
Tania Bocchino
Nata il 15 luglio del 1978 a Ivrea(TO). Dopo
aver frequentato la Facoltà di Scienze Biologiche presso l’Università
degli Studi di Torino, si è iscritta al corso di laurea in Scienze dei
Beni Culturali. Ha lavorato nell'ambito del sociale e ha collaborato con
la redazione di “Notizie alla ribalta” per inchieste relative al tema
della disabilità.
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