Incontro tra il ministero del Lavoro e Politiche sociali, le associazioni e i sindacati. Nessuna decisione ufficiale, ma l'esecutivo è orientato a portare la questione a Palazzo Spada. Intanto le sentenze restano inapplicate. Biondelli: "Affrontare criticità, ma l'impianto del Nuovo Isee non si tocca"
ROMA - Si andrà in appello davanti al Consiglio di
Stato, ma non senza aver chiesto la sospensiva delle sentenze del Tar
del Lazio che hanno bocciato il nuovo Isee laddove include fra i redditi
anche le provvidenze economiche legate alla disabilità. Benché non ci
sia ancora una decisione definitiva, dall'incontro di mercoledì 1 aprile
presso il ministero del Welfare tra il ministro Poletti, i
sottosegretari Biondelli e Bellanova, le associazioni e i sindacati, il
futuro del nuovo Isee sembra cominciare a delinearsi in modo più chiaro.
"C'è la presa atto di quella che è stata la sentenza del Tar - spiega
il sottosegretario al Wefare con delega alla disabilità, Franca
Biondelli -, quindi la volontà anche di affrontare le criticità.
Naturalmente l'impianto del Nuovo Isee è quello, non si può toccare più
di tanto perché è stato fatto un lungo lavoro con le associazioni e i
sindacati".
Secondo quanto riferisce Biondelli, al ministero stanno
pensando a "soluzioni più veloci perché i comuni hanno bisogno di
certezze". E tra le ipotesi c'è proprio quella di impugnare la sentenza
del Tar davanti a Palazzo Spada. "C'è la volontà di avere due opzioni,
quella del ricorso al consiglio di Stato che potrebbe essere una delle
opzioni per avere certezze e garanzie su quella che è stata la sentenza
del Tar, ma c'è anche la volontà di avere un comitato per affrontare il
problema e vedere le criticità emerse. Un comitato di monitoraggio che
prima parte e meglio è". L'unica certezza, al momento, spiega Biondelli,
è che "l'impianto dell'Isee 2015 resta. Ieri il ministro ha voluto
ascoltare tutti, poi si prenderà una decisione. Si sta valutando se
andare sul Consiglio di Stato, ma non è solo quella la scelta.
Valuteremo attentamente".
Per Sandro Giovannelli, direttore generale
dell'Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del
lavoro (Anmil), in realtà le volontà sarebbero già molto concrete.
"Durante l'incontro di ieri, di fatto non ci sono state decisioni -
aggiunge Giovannelli -. È stato un incontro nel corso del quale il
ministro ha comunicato che l'orientamento del governo, benché non ancora
deciso in maniera definitiva, è quello di proporre un appello contro le
sentenze del Tar e passare velocemente all'insediamento del comitato
consultivo che è previsto dal regolamento dell'Isee per il monitoraggio:
in ambito del comitato potrebbero essere esaminati eventuali
aggiustamenti". Comitato, quindi, che non è una novità né segno
d'apertura, visto che è previsto dallo stesso nuovo Isee. Tuttavia,
continua Giovannelli, "si velocizzeranno le procedure relative al suo
insediamento per consentire di partire subito col monitoraggio e
valutare eventuali aggiustamenti che si dovessero rendere necessari".
Dal ministero del Welfare, però, secondo Giovannelli non
sembrano arrivare segnali di ripensamento. "Non abbiamo avuto
l'impressione che da parte del ministero ci sia apertura a ridiscutere
le parti annullate dal Tar - aggiunge il direttore generale Anmil -.
L'impressione è che l'impianto, così come ridisegnato dal precedente
esecutivo, vuole essere mantenuto, sia pure apportando qualche
accorgimento sulla base dell'esperienza. La sensazione è che le
intenzioni del ministero e del governo siano quelle di difendere
l'impianto così com'è e conservarlo in questo modo. L'orientamento è
quello di presentare appello al Consiglio di Stato presentando la
sospensiva delle sentenze emesse dal Tar".
Orientamento del governo confermato anche dalla Fand,
Federazione associazioni nazionali disabili, che insieme alla Fish ha
partecipato all'incontro con il ministro. "Il governo non ha ancora
preso una decisione definitiva sulla questione Isee rispetto alle
sentenze del Tar, anche se l'orientamento è quello di proporre appello
al Consiglio di Stato - spiega Franco Bettoni, presidente nazionale
Anmil in una nota -. Tuttavia è necessario fugare le incertezze e
garantire risposte immediate ai cittadini, risposte che si possono dare
anche senza fare appello, ma semplicemente applicando da subito la
sentenza del Tar". Secondo Bettoni, "da questo Isee sono quasi un
milione le famiglie delle vittime del lavoro titolari di rendita Inail
che restano fortemente penalizzate considerando che inserendo tale
rendita nel computo dei redditi significa dare una errata ed ingiusta
interpretazione della natura della prestazione erogata la quale ha
natura risarcitoria e non previdenziale".
Allo stato attuale, intanto, la sentenza del Tar è
ancora lettera morta, spiega Giovannelli. "La sentenza del Tar in questo
momento è inapplicata - aggiunge -. C'è una lettura, quella che viene
data dagli ambienti ministeriali, secondo cui la sentenza poneva la
questione dell'annullamento, ma formulava anche un invito a rivedere. Si
gioca su questa ambiguità". Intanto l'Anmil non demorde e al mondo
della politica nei prossimi giorni presenterà oltre 50 mila firme a
sostegno della sentenza, ma se si dovesse arrivare a Palazzo Spada, c'è
già una contromisura in lavorazione. "Come associazione andremo a caccia
di un caso di un infortunato sul lavoro che deve chiedere una
prestazione sociale e non la ottiene per via dell'impostazione del nuovo
Isee - conclude Giovannelli - per sollevare la questione davanti ad un
giudice e poi, davanti a quel giudice, sollevare le eccezioni di
incostituzionalità. L'unico strumento che ci rimane è la Corte
Costituzionale".
Fonte:
www.superabile.it
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